mercoledì 10 novembre 2010

Girare al chiuso


Mi piace girare all'aperto. Lo confesso.
Mi piace la linea di fuga, il paesaggio che contiene uomini, cose, natura. Vasto, senza angoli e blocchi. Nubi, mare, sabbia, vento. La macchina da presa si muove con un senso di "gloria".
La luce determina col suo corso naturale un atteggiamento sano nei confronti della storia, il sole nasce, sale, punta lo zenit, si muove, cala, sparisce, l'allegoria della vita che rappresenta s’impressiona nei supporti che registrano, nelle voci, nelle ombre che mutano naturalmente, negli occhi di tutti, davanti e dietro la macchina fotografica da presa.
Ora siamo a Roma.
Giriamo all'interno dell'Hotel Exedra, che con grande cordialità ci sta ospitando in questi giorni per raccontare tutta la parte del passaggio di Piero Cicala per le lussuose camere e i suntuosi ambienti di un mondo che non conosce più, remoto, misterioso quasi, premio per la sua accettazione della sfida canora, dopo trent'anni di silenzio.
Ed io con lui e la mia troupe all'interno di quelle pareti antiche, mirabilmente eleganti e piene di stucchi, calde luci che s’innalzano e spandono su marmi, ori, in un fiorire di forme liberty, di neoclassiche fughe.
Dalle finestre delle camere e dei corridoi in cui Bélen ed Emilio si seguono, inseguono, conoscono e scrutano, filtra incessante il respiro della metropoli, e la pioggia batte le distese di vetture in coda che da quassù ci sembrano ancora più insensate galere.
Mi piace girare all'aperto, ma sento che qua dentro si sta formando il cuore del film. 
L'Exedra: è interessante leggere cosa dice Wikipedia al termine "esedra":

In architettura, un'esedra è un incavo semicircolare, sovrastato da una semicupola, posto spesso sulla facciata di un palazzo (ma usato come apertura in una parete interna).
Il significato greco originale (un sedile all'esterno della porta) afferiva a una stanza che si apre su un portico, circondata tutt'intorno da banchi di pietra alti e ricurvi: un ambiente aperto destinato a luogo di ritrovo e conversazione filosofica. Un'esedra può anche risaltare da uno spazio vuoto ricurvo in un colonnato, magari con una sede semicircolare.
L'esedra fu adottata dai Romani, per poi affermarsi in epoche storiche successive (a partire dall'architettura romanica e da quella bizantina).

Ambiente aperto destinato a luogo di ritrovo e conversazione filosofica... non so se i nostri protagonisti parleranno proprio di filosofia... no, non credo, ma certamente ben calza l'esedra con l'idea di un luogo di ritrovo e incontro, e di confronto e conoscenza, i momenti in cui Talita (Bélen) e Piero (Solfrizzi) impattano vicendevolmente nel mondo e il destino che si portano dietro.
E allora quest’auspicio e coincidenza mi consola per il lavoro al chiuso, e spero che la circolarità del senso che nella storia in questa fase sto cercando di raggiungere, qui ci sorrida alla sesta settimana di lavorazione di questo film.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo post di oggi mi ha proprio intrigato. Spazi aperti, spazi chiusi : cissa dove è meglio. Forse in entranmbe le situazioni. Cercherò di passare da quelle parti , per perdermi nell'esedra/Exedra... E magari, avere la fortuna di incontrare il grande Emilio Solfrizzi.
Ciao, Federica

Anonimo ha detto...

Federica, tutte all'esedra/Exedra per cercare di incontrare Emilio. Io sono pugliese e qui si sa che lui è molto rispettoso dei legami familiari e della famiglia. Però, almeno il piacere di abbracciare un grande, che cavolo!
Giusy

Anonimo ha detto...

ma ci sarà una conferenza stampa con il cast completo aperta al pubblico?
penso sia un passo obbligato dopo il bogggggg sietev furieri di novità fateci sapereeee

Anonimo ha detto...

Caro Cap, ho letto e visto un pò di resoconti di questa conferenza stampa che avete fatto proprio in quest'hotel di cui parli : ho avuto la conferma che la stampa italiana è sempre più orientata verso il gossip: che tristezza! Bisogna anche dar merito a quella parte di giornalisti che ha parlato del film, dei suoi protagonisti, con solo qualche appendice di gossip, tra questi cito volentieri Vincenzone Mollica.Buon tutto, Alessandro

Anonimo ha detto...

Alessandro, d'accordo con te : questo è quel paese e quella stampa già descritta dal mitico Lino Linguetta ( alias il grande Emilio Solfrizzi )già diversi anni fa...
Per il film, mi auguro sarà una bella commedia, perchè abbiamo bisogna anche di belle commedie..
Ciao Annamaria

isabella deiana ha detto...

L'Exedra dev'essere molto bello.Mi piacerebbe entrarci.Girare lì delle scene notturne dev'essere affascinante.Il personaggio di Piero Cicala mi pare tenerissimo!!!!